Četvrtak, 28 ožujka, 2024
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Messaggio di Natale dell’amministratore apostolico della Diocesi di Parenzo e Pola, arcivescovo coadiutore dell’Arcidiocesi di Spalato – Macarsca mons. Dražen Kutleša

“Ecco, vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo” (Lc 2,10)

MESSAGGIO DI NATALE 2021.

Cari fratelli e sorelle! Questo Natale vogliamo riflettere sul mistero dell’elezione di Dio.

E’ noto a tutti noi e ci è persino diventato normale e comune qualcosa che in realtà è così magnifico e insolito, e cioè che Dio si è fatto uomo, incarnato nelle spoglie di un piccolo bambino indifeso. Il grande Dio si è fatto piccolo per renderci grandi noi – amati figli di Dio. Il Dio immortale, che per la sua divinità non è soggetto alla sofferenza, si è fatto uomo mortale per darci l’immortalità, la felicità eterna.

Conosciamo bene anche le circostanze della nascita di Gesù. Quindi sappiamo che Maria e Giuseppe dovettero andare al censimento da Nazaret a Betlemme e che nessuno li ospitò in casa, così Gesù nacque in una stalla. Ci è noto anche che quella notte i pastori tennero le loro greggi all’aperto ed ebbero uno spettacolo insolito – gli apparve un angelo e annunziò loro la buona novella – che a Betlemme era nato il Salvatore del mondo. Sappiamo anche che i re magi seguirono la stella che li condusse alla stalla dove erano Maria, Giuseppe e Gesù Bambino.

Ma, abbiamo pensato al motivo per cui Dio ha affidato il Bambino Gesù proprio a Maria e Giuseppe? Perché l’angelo è apparso ai pastori? Perché fu dato ai re magi, che vivevano in altre terre, di seguire la stella e riconoscere il Re sopra tutti i re, e non a Erode, che regnava in Israele al momento della nascita di Gesù?

La risposta alla prima domanda possiamo trovarla nei Vangeli. Ovvero, quando Elisabetta, parente di Maria, riconosce in Maria la Madre del suo Signore, Maria esulta nel suo inno e svela il motivo dell’elezione di Dio: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. “ (Lk 1, 46b-48)  Dio ha guardato all’insignificanza di Maria, alla sua piccolezza, segretezza, umiltà. Come il fiume scorre nella valle, così la grazia di Dio può venire solo al cuore umile. Maria era così umile, così consapevole della sua piccolezza davanti a Dio e della grandezza di Dio, che era una calamita per le grazie di Dio. Maria era perciò piena di grazia. Sappiamo che nel corso della storia ci sono state tante donne, tante sante e virtuose, ma solo l’umile Vergine di Nazareth è stata degna di dare alla luce il Figlio di Dio.

Care madri, mogli, ragazze, in particolar modo per voi la Beata Vergine Maria può essere un modello. Un modello nell’umiltà, un modello nell’amore materno per i bambini e l’amore leale per suo marito, un modello nel donarsi incondizionato.

Ma Gesù fu affidato anche a s. Giuseppe, falegname recondito di Nazareth. Perché proprio a lui? L’evangelista Matteo ci riporta che Giuseppe era un “uomo giusto” (Mt 1,19). E “se uno ama la giustizia, le virtù sono frutto delle sue fatiche: poiché essa insegna la moderazione e la prudenza, la giustizia e il coraggio” (Sap 8,7), ci dicono le Scritture. In altre parole, Giuseppe era un uomo virtuoso, santo. Le virtù di cui parla il Libro della Sapienza sono le quattro principali virtù cristiane sulle quali si fondano le altre virtù. E non siamo forse, tutti noi che abbiamo abbracciato la buona novella di Gesù, chiamati a una vita santa e virtuosa?

Tuttavia, cari padri, mariti, giovani, principalmente per voi San Giuseppe può essere un modello – nella fedeltà a Dio, un modello nella cura della famiglia, un modello nella fedeltà, un modello nella riservatezza, un modello nella laboriosità!

Ma in quella santa notte di Natale c’erano anche i pastori. Pastori poveri che stavano vicino alle loro greggi giorno e notte e le proteggevano dagli attacchi delle bestie selvagge. Ai tempi di Gesù, i pastori erano coloro che, a causa della loro ignoranza, non conoscevano né praticavano la Legge. Non avevano gli stessi diritti degli altri nella società. Eppure è proprio a loro che Dio annuncia la buona novella della salvezza.

Ma oltre a questi pastori poveri, Dio si rivela anche ai ricchi re che, per condizione sociale e ricchezza, erano molto al di sopra dei pastori. Vediamo che Dio non è di parte – non sta né dalla parte dei poveri né dalla parte dei ricchi. Qual è dunque il segreto della scelta di Dio dei pastori e dei re? La risposta la troviamo ancora nella Sacra Scrittura: “Dio non guarda come l’uomo: l’uomo guarda negli occhi, ma Dio vede ciò che è nel cuore” (1 Sam 16,7). Dio guarda solo al cuore, il cuore che è umile e aperto per poter riconoscere e ricevere Dio. E ciò nel modo in cui si rivela – nelle spoglie di un Bambino. Solo un cuore umile può vedere Dio nell’immagine di un Bambino…  

Pertanto, in questo tempo di Natale, Dio ci invita a confrontarci con noi stessi e vedere com’è il nostro cuore davanti a Dio. È freddo per Dio e per il prossimo, come quelli che non hanno aperto la porta di casa a Maria e Giuseppe? Siamo consapevoli come la Beata Vergine Maria che tutto è dono di Dio? Cerchiamo di vivere rettamente come San Giuseppe? Vediamo Dio solo come un distributore che ci darà ciò che pensiamo di dover avere dopo la preghiera commissionata, o coltiviamo nei nostri cuori amore sincero e gratitudine per Dio? Abbiamo abbastanza amore e comprensione per coloro che Dio ci ha affidato, specialmente quelli delle nostre famiglie? Siamo imparziali o sosteniamo coloro da cui possiamo ottenere qualcosa per i nostri interessi? Riconosciamo le tracce della guida di Dio e dell’amore di Dio nella nostra vita come i Re magi?

Entriamo nel nostro profondo, che il nostro sguardo non si soffermi sull’esteriorità scintillante degli addobbi natalizi, ma umiliamoci nel profondo del nostro cuore e pentiamoci per incontrare anche noi Gesù in questo Natale. Allora il Natale acquisirà il suo pieno significato: Gesù nascerà nei nostri cuori e godremo dei frutti che solo Dio può dare – amore, gioia e pace.

Cari fratelli e sorelle, a Voi, a coloro che portate nei vostri cuori, e a tutte le persone di buona volontà, auguro di cuore buon Natale e un felice anno nuovo.

✠Dražen Kutleša,

arcivescovo coadiutore e amministratore apostolico

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