Petak, 15 studenoga, 2024
Poruke biskupa

Messaggio Pasquale di S.E.R. Mons. Dražen Kutleša, vescovo di Parenzo e Pola

MESSAGGIO PASQUALE

di S.E.R. Mons. DRAŽEN KUTLEŠA, vescovo di Parenzo e Pola

Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. (Gv 20, 9)

Nel vortice della quotidianità, con lo scopo di guadagnare sempre di più e sempre più velocemente, arrivare alla popolarità, acquisire potere, l’uomo in tutto ciò si perde, non ci si ritrova e non è felice. Una vita cosi stressante non da all’uomo nessuna speranza in un domani migliore, perché anche tutto ciò che raggiunge vivendo cosi, non gli da soddisfazione, non gli porta la pace. E poi, la cosa peggiore, l’uomo è ogni giorno più vicino alla morte. La morte gli porterà la pace tanto ambita oppure la rovina? L’uomo non vuole morire, egli vuole vivere. In eterno.

La Sacra Scrittura porta all’uomo proprio questa Buona Novella: l’uomo è stato creato per vivere in eterno e per essere felice. Dio, in principio ha creato tutto in armonia, e l’uomo, finche era con Dio era felice. Il disordine creato dall’uomo è conseguenza del peccato, dell’allontanamento da Dio, della rivolta contro di Lui.

Ma Dio, che è pura misericordia, non ha alzato le mani dall’uomo, e anche dopo il suo peccato non ha smesso di cercarlo. La Sacra Scrittura ci riferisce innumerevoli testimonianze dell’Amore di Dio verso l’uomo peccatore. Il culmine di quest’Amore divino, dice papa Francesco, si è rivelato nella persona di Gesù Cristo Figlio di Dio: “Il volto della misericordia del Padre celeste è Gesù Cristo. La misericordia e divenuta viva, visibile, ed ha raggiunto il proprio apice nella persona di Gesù di Nazareth.” Gesù si è avvicinato all’uomo diventando uomo egli stesso, e con le sue parole, con la sua vita e le sue opere ha dimostrato fino a dove può arrivare l’Amore divino. “Tutte le gesta che Gesù fece, innanzitutto verso i peccatori, i poveri, gli emarginati, gli ammalati e verso quelli che soffrono, erano segno di misericordia” (papa Francesco). Quest’Amore di Dio verso l’uomo ha portato Gesù alla Passione e alla morte sulla croce. E venne deposto nella tomba. Ma, non per restarci. Il terzo giorno è resuscitato e la sua tomba è rimasta aperta e vuota. Ha vinto la morte e vive in eterno.  È nella gloria  del Padre,  che il Padre misericordioso  ha preparato anche per noi, per questo ci ha creati. Con Gesù abbiamo la speranza certa della vita eterna.

La tomba vuota di Gesù è un invito rivolto anche a noi oggi, affinché come l’evangelista Giovanni “vediamo e crediamo”. Perché ciò avvenga, è necessario “conoscere le Scritture che Dio deve resuscitare dai morti.”

In questo Giubileo Straordinario della misericordia che il Santo Padre Papa Francesco ha indetto per quest’anno, è vivo il suo desiderio, e con lui di tutta la Chiesa, che tutti riusciamo a “vedere e credere” che Gesù è risorto, è vivo e che in Lui si rivela la Divina misericordia per ogni uomo. Perciò siamo chiamati ad aprire e a leggere le Sacre Scritture, perché esse ne danno testimonianza. Solo così potremo anche noi, come Gesù, mostrare l’Amore di Dio e la Divina misericordia a tutti i bisognosi intorno a noi. Abbiamo innumerevoli possibilità per farlo.

Sono convinto che in questa Pasqua anche noi stessi riusciremo a sentire la misericordia di Dio nel sacramento della riconciliazione e che i nostri rapporti con gli altri saranno pieni di amore rivelando così la Divina misericordia.

A tutti i credenti e a tutte le persone di buona volontà auguro Buona Pasqua.

 Dražen, vescovo