MESSAGGIO PASQUALE DELL’AMMINISTRATORE APOSTOLICO DELLA DIOCESI DI PARENZO E POLA, ARCIVESCOVO MONS. DR. DRAŽEN KUTLEŠA
Nella celebrazione liturgica della Pasqua leggiamo dagli atti apostolici che „Dio unse Gesù di Nazareth con lo Spirito Santo e la potenza, colui che, perché Dio era con lui, è passato sulla terra facendo del bene… Noi siamo testimoni di tutto ciò che egli fece. Dio lo risuscitò il terzo giorno e lo fece rivelarsi ai testimoni destinati da Dio – noi. Egli ci comandò di predicare al popolo e di testimoniare: Tutti i profeti gli rendono testimonianza: chiunque crede in lui, per mezzo del suo nome riceve la remissione dei peccati.“
Dai tempi apostolici ai giorni nostri, la Chiesa svolge fedelmente la missione ricevuta di Cristo. Proclama e rende testimonianza a Gesù Cristo, il Salvatore di tutti gli uomini. Lo ha fatto e lo sta facendo in ogni momento, in tempi convenienti e scomodi, durante i periodi di pace e persecuzione, durante i periodi di guerra, terremoti e malattie, tra tutti i popoli della terra, perché tutti hanno bisogno di perdono. I successori degli apostoli e i loro collaboratori conducono ancora oggi le persone a Dio, alla vita eterna. Perciò i cristiani sono persone di gioia e di speranza, persone con Dio e in Dio.
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La risurrezione di Cristo è per ogni uomo l’evento più importante, perché per mezzo di lui si aprono a tutti le porte di un futuro sicuro e felice, dell’eternità. Ma, ogni uomo deve incontrare Cristo, credere in lui, chiedere perdono e seguirlo.
Forse anche quest’anno la celebrazione della risurrezione di Cristo sarà “chiusa al pubblico” a causa della pandemia di coronavirus, oppure solo alcuni, un piccolo numero di credenti potrà partecipare ai riti della Settimana Santa e della Pasqua nelle loro chiese? Siamo gravati quotidianamente dai rapporti sui nuovi contagiati e deceduti da noi e nel mondo. E questo va avanti da più di un anno. S’intravvede la fine a tutto ciò?
E questi non sono gli unici problemi, le uniche difficoltà che l’uomo incontra. E quando i cristiani incontrano nella vita quotidiana le difficoltà, i pericoli, e le croci – non si perdono. Restano calmi perché con la loro croce si collegano più strettamente legati a Colui che per tutti già portava la croce, è morto ed è risorto. Tutti coloro che portano la loro croce con Cristo con amore, saranno risuscitati con Cristo e saranno con Lui per sempre nel Regno dei Cieli.
Ma, qualunque cosa accada, ai cristiani nessuno può rubare la Pasqua, poiché la Pasqua si realizza ogni volta che una persona accetta un’altra persona, quando lo aiuta, soprattutto se è in difficoltà, ammalato o solo, quando non giudica gli altri, perdona e chiede perdono, quando si sacrifica e prega per gli altri, si ama altruisticamente gli altri, ama Dio.
I cristiani sono chiamati ad accostarsi anche al sacramento della riconciliazione con Dio – questo mezzo di salvezza, perché attraverso di esso ritorna la grazia primordiale di Dio, l’amicizia e diventiamo nuovamente amati figli e figlie di Dio. E allora accade la Pasqua. Che accada cosi anche a noi.
A tutti i credenti e a tutte le persone di buona volontà auguro abbondanza di pace, gioia, salute, abnegazione e felicità e la benedizione di Dio per la Pasqua!
†Dražen Kutleša